fotografia, i vecchi della piazza che oggi danno le spalle
affacciati alla ringhiera sul futuro asilo comunale, il sole
a sud-ovest si purifica a tramonto, la piazza immobile
vacilla o sembra sprofondare perché a sentirsi trascurata, forse
scomparirà col pomeriggio, finendo appena in fondo al giorno,
insieme al centro, l’ego, il giro tondo, tutto. Filo
dei
ripensamenti
Archivio dell'Autore: Maria Silvana Pavan
Finalista Baghetta 2013: Francesco Balsamo – Tre bei modi di sfruttare l’aria, Forme Libere 2013
riposare leggeri dentro un braccio
o una gamba
essere indifesi come una spalla
esposta a tutti i pesi
di nascosto pregare
sulla punta delle dita
separarsi soltanto a luci spente
ogni notte
e sparire (solo) nelle onde delle lenzuola
prendere un libro aperto
e accelerare ogni immaginazione
scaldarsi in un cerchio di sole
da soli
dimenticare il discorso funebre
del medico
una foglia sopra l’altra
è questa la comprensione dell’abitudine
Finalista Baghetta 2013: Greta Rosso – In assenza di cifrari, LietoColle 2012
Era l’idioma parlato dagli uomini delle foreste
quando ancora non sapevano di essere uomini delle foreste,
credendosi ragionevolmente gli unici;
dio prese l’idioma e ne fece una ragione, o meglio:
un’assenza di ragione. L’idioma conteneva
i principi fondanti delle personalità complesse, il silenzio
della cocciutaggine, i lamenti prolungati dell’uomo
che non conosce l’amore, o non fa che inciamparvi
maledicendolo come assente. Dio non vide che era cosa
buona e giusta. Eppure lasciò che si parlasse, e fu un delitto.
Finalista Baghetta 2013: Milo De Angelis – Quell’andare nel buio dei cortili, Mondadori 2010
L’amore era silenzioso come una congiura
nessuno sapeva se la vita era immensa
oppure niente, se il tempo dilagava
oltre le colline oppure un dio venerando
impediva al gesto la sua crescita o impediva
alle more di restare sulle labbra.
Premio Baghetta 2013: i finalisti
I 23 finalisti del premio baghetta di poesia (7a edizione, 8 giugno 2013) sono:
Nadia Agustoni, Il mondo nelle cose, LietoColle 2013.
Viola Amarelli, Le nudecrude cose e altre faccende, L’arcolaio 2011.
Francesco Balsamo, Tre bei modi di sfruttare l’aria, Forme Libere 2013.
Dario Bertini, Frequenze clandestine, Sigismundus 2012.
Marco Bini, Conoscenza del vento, Ladolfi 2011.
Natalia Bondarenko, Confidenze confidenziali, Rayuela Ed. 2013.
Antonella Bukovaz, al Limite, Le Lettere 2012.
Alessandra Carloni Carnaroli, Femminimondo, Polimata 2011.
Anna Maria Carpi, Quando avrò tempo, Transeuropa 2013.
Biagio Cepollaro, Le Qualità, La camera verde 2012.
Claudio Damiani, Il fico sulla fortezza, Fazi 2012.
Giampaolo De Pietro, La foglia è due metà, Buonesiepi 2012.
Milo De Angelis, Quell’andarsene nel buio dei cortili, Mondadori 2010.
Vito Intini, Poesie a nero, Radio Ed. 2011.
Franco Loi, Lader de Diu, Ladolfi 2013.
Silvia Morotti, I fuochi di Sant’Ermete, Lampi di stampa 2011.
Davide Nota, La rimozione, Sigismundus 2011.
Vincenzo Ostuni, Faldone zero-venti, Ponte Sisto 2012.
Nico Polerti, Fora de ora, Vegre 2013.
Marilena Renda, Ruggine, Dot.com Press 2012.
Greta Rosso, In assenza di cifrari, LietoColle 2012.
Marco Scarpa, Mac(‘)ero, Raffaelli Ed. 2012.
Italo Testa, La divisione della gioia, Transeuropa 2010.
i poeti i cui volumi fossero d’arduo reperimento, indichino in quali librerie milanesi i lettori possono acquistarli, e in caso negativo contattino al più presto via fb, e-mail o cell., guido della libreria popolare di via tadino 10.
Salva con nome
Siamo mortali, mortalmente spaventati
tremiamo come volpi e cani
diventando la muta di noi stessi.
Basta un sogno sbagliato
e la luce rode dove non c’è riparo.
Sbandiamo tra gli oggetti sperando siano veri.
Stringiamo gli occhi provando a dormire in pieno giorno
dicendo: qui e pensando là
offrendo sacrifici mentre spostiamo i mobili
e tronchiamo con le forbici i gerani.
La sera allunghiamo i tavoli per gli ospiti
e dal legno cominciamo ad appassire.
Posiamo con cura i tovaglioli
e dal lino si sollevano demòni.
Voltando la testa qui, pensiamo: là
come succede davvero a ogni inseguito.
Spalanchiamo finestre con la scusa del fumo.
Il vento sa d’immondizia, ma è una tregua.
Lo stesso vento nella bellezza è una rovina.
La saggezza ci confonde come cera.
Stentiamo a respirare.
Restiamo immobili.
Il sangue scatta tra la nuca e la schiena
torniamo serpi
ci puliamo intrecciandoci.
Antonella Anedda, Salva con nome, Mondadori 2012.