Se la città sale sulla pietra con le sue porte
con le sue cupole che scendono dal cielo
e qualche raro albero a sorreggere la terra
e si schiudono le volte e i grandi spazi vuoti
credevo tu potessi immaginare
di camminare con me sopra i tetti
tra i larghi cappelli e le barbe folte
pensavo tu potessi vedere
le nostre figure
chinarsi sulle feritoie e spiare giù
stordirsi a quel luogo incomprensibile
dove uomini passeggiano
sulle teste di altri uomini
e le voci si intrecciano sul fondo
a pochi metri
eppure distano secoli
e anche Dio si divide in parti uguali
tra il mondo basso e il mondo alto
non hai pensato che Lui
avrebbe potuto riconoscerci
voglio partire – mi dici-
ho un bambino a farmi da guida
e del resto una volta nella vita
bisogna compierlo questo viaggio