(«Angelo in antibiosi, che custodisci me fagicamente, che tiranneggi in osmosi monodirezionale; angelo che fra noi non c’è lo spazio, ma saldatura ovale, a strettura di clessidra orizzontale;
ruota, bagatto;
angelo che pensi d’esser me a due anni o a quattro – angelo matto, invece, torre,
angelo ortogonale, che varî il passo automaticamente a inceppo precisissimo del mio; angelo di un dio infantile, precocesenescente,
che tieni vivo me che in te mi verso; angelo paradosso, che in tanto vali in quanto non sei niente;
angelo ridente fino a sopra il cielo tremendo,
smisurato demente»).