Sono passati 5 anni da quel tragico naufragio – 3 ottobre 2013 – in cui un peschereccio libico, con oltre 500 persone a bordo, si inabissò davanti a Lampedusa. Ci furono allora 368 vittime. Un gelo epocale sembrò unire gran parte di noi in un brivido collettivo.
Negli ultimi 15 anni sono morti, cercando di raggiungere l’Europa, più di 30mila esseri umani. La maggior parte di loro non hanno oggi nemmeno un nome.
Quelle morti sono parte del nostro quotidiano divenire. Avvengono, in qualsiasi momento della nostra giornata. Abbiamo imparato a conviverci, cercando spesso di guardare da un’altra parte, col rischio di farle diventare parte di una normalità che in un altro tempo ci avrebbe fatto rabbrividire.
Per questo ci ritroveremo, giovedì 26 luglio, in Piazza Duomo, a Milano. E ogni giovedì, nellle settimane che ci attendono. Per aiutarci a non dimenticare, ai tempi dell’amnesia obbligatoria.
I poeti in piazza. La memoria del presente.
Per ciascuno il nome di uno sconosciuto, da salvaguardare. Una storia da reinventare.
Poesia in azione; concreta, tangibile, incisiva.
Siamo, come sempre, cronisti brevi e astratti del nostro tempo.